Stanislao G. Pugliese. Carlo Rosselli: Socialist Heretic and Antifascist Exile. Cambridge, Massachussets, and London, England: Harvard University Press, 1999. xii + 309 pp. $35.00 (cloth), ISBN 978-0-674-00053-7.

Reviewed by Franco Andreucci (Universita' di Pisa)
Published on H-Italy (June, 2000)

Il 1999 sara certamente ricordato come un anno nel quale la tradizione culturale e politica legata al nome dei fratelli Rosselli - e in particolare di Carlo - ha vissuto un vero e proprio boom. Criticata spietatamente dagli intellettuali comunisti durante il fascismo e nell'immediato dopoguerra insieme a tutte le forze politiche intermedie (le "terze forze", si diceva allora), l'esperienza di "Giustizia e Liberta" e del "Partito d'azione" ha finito con l'apparire a lungo una storia di gesti generosi e di sconfitte, legata ai progetti e ai conflitti di un piccolo gruppo di intellettuali, finche una serie di studi non ha contribuito a modificare questa impressione a partire dai primi anni '70. E da allora, e in gran parte grazie alla passione di Norberto Bobbio, che i fratelli Rosselli hanno cessato di essere un'icona gloriosa nella galleria delle vittime del fascismo e che la cultura politica di cui erano portatori ha assunto un posto di rilievo nel panorama italiano. Si tratta di una cultura politica difficile da definire, critica sia del dogmatismo comunista che del riformismo senz'anima, lontana dal marxismo scolastico e dall'idealismo alla Benedetto Croce. "Socialismo liberale" e chiamato il complesso di idee sostenuto e affermato da Carlo Rosselli, ed e un socialismo pragmatico di sapore anglosassone, intriso di una forte carica morale e di accenti radicali. Il pubblico di lingua inglese dispone di una recente buona edizione del saggio di Carlo Rosselli Socialismo liberale (Liberal socialism, Ed. by N. Urbinati, Princeton, PUP, 1994), ed ora la biografia di Stanislao G. Pugliese aggiunge informazioni preziose per il lettore non italiano. Si tratta di una biografia, un genere scarsamente praticato dagli storici italiani, tanto che spesso, in Italia, le biografie migliori sono scritte da storici non accademici o da giornalisti. Questo e vero anche per i fratelli Rosselli, sui quali mentre sono oggi numerosi gli studi politici e storiografici (Nello Rosselli e autore di un eccellente lavoro su Mazzini e Bakunin), la biografia piu recente si deve alla penna di Giuseppe Fiori, un giornalista di sinistra gia autore di gradevoli libri su Gramsci e Berlinguer (G. Fiori, Casa Rosselli: vita di Carlo e Nello, Amelia, Marion e Maria, Torino, Einaudi, 1999).

La biografia di Pugliese ci accompagna in un racconto affascinante e drammatico dagli anni della formazione di Carlo Rosselli, nel cuore della stagione raccolta attorno alla Prima guerra mondiale, al capitolo finale dell'assassinio dei due fratelli, in Francia, per mano dei fascisti francesi guidati dalla polizia politica del fascismo italiano, il 9 giugno 1937. E' la biografia di un intellettuale (influenzato dagli entusiasmi e dai furori della guerra e del dopoguerra, ma aperto anche al patrimonio di sensibilit che gli veniva dalla tradizione degli ebrei italiani liberali), di un dirigente politico (fondatore di giornali e di movimenti politici, giornalista polemico e acuto) e infine di un uomo d'azione (organizzatore instancabile di fughe dall'Italia fascista, di azioni dimostrative, combattente nella guerra civile spagnola). Il racconto di Pugliese ci conduce nelle vicende della cultura politica italiana che costituiscono il retroterra della vita di Carlo Rosselli con un'informazione estesa e una prosa piacevole: non c'e aspetto della storia italiana rilevante nella biografia di Carlo Rosselli che non sia spiegato e discusso con precisione e informazione aggiornata. Anche i refusi, cosi tipici degli studi in lingua inglese sull'Italia, sono limitati a una misura accettabile (eccetto forse per quello a pag. 49, dove Rosselli diviene Rossellini...).

L'unica critica di merito riguarda non tanto l'eccesso di Verstehen che l'autore dimostra verso l'oggetto del suo studio, quanto una certa sottovalutazione del cote radicale e anticonvenzionale - e da un certo punto di vista anche aggressivo e iconoclasta - del profilo intellettuale di Carlo Rosselli. Nella sua biografia, infatti, Pugliese assegna maggiore importanza alla critica ragionata del marxismo da parte di Rosselli, che non alla componente libertaria e all'entusiasmo etico. Forse, invece, Rousseau potrebbe avere un rilievo maggiore, accanto a Mill e De Man.

Sfortunatamente, i due testi coi quali Pugliese avrebbe potuto proficuamente confrontarsi nella sua ricerca sono usciti contemporaneamente al suo libro, e dunque non sono discussi. Si tratta in primo luogo del fondamentale studio di Salvo Mastellone, che ci restituisce per la prima volta l'edizione critica di Socialismo liberale, riordinando e spiegando il percorso dell'autore attraverso la ricostruzione dei manoscritti (Salvo Mastellone, Carlo Rosselli e "La rivoluzione liberale del socialismo". Con scritti e documenti inediti, Firenze, Leo S. Olschki, 1999); e poi del bel libro di Franco Sbarberi, L'utopia della liberta uguale: il liberalismo sociale da Rosselli a Bobbio, Torino, Bollati Boringhieri, 1999. Altri testi (Z. Ciuffoletti, Contro lo statalismo. Il "socialismo federalista liberale" di Carlo Rosselli, Manduria, Lacaita, 1999; Carlo Rosselli e il socialismo liberale, a cura di M. Degl'Innocenti, Manduria, Lacaita, 1999; Emilio R. Papa, Rileggendo Carlo Rosselli: dal socialismo liberale al federalismo europeo, Milano, Guerrini e associati, Torino, Fondazione Rosselli, 1999) confermano il crescente interesse per Carlo Rosselli.

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Citation: Franco Andreucci. Review of Pugliese, Stanislao G., Carlo Rosselli: Socialist Heretic and Antifascist Exile. H-Italy, H-Net Reviews. June, 2000.
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